
Negli ultimi mesi, il Fisco italiano ha intensificato i controlli sugli influencer e sui creatori di contenuti digitali, un settore che fino a poco tempo fa era considerato una sorta di “Far West” in termini di regolamentazione fiscale. La Guardia di Finanza ha avviato un’operazione mirata, recuperando oltre 11 milioni di euro di imposte non dichiarate da numerosi influencer e creatori di contenuti, tra cui nomi noti come Gianluca Vacchi e Luis Sal (Il Fatto Quotidiano) (ANSA.it).
Questa operazione ha portato alla luce diverse pratiche di compensazione non convenzionali utilizzate dagli influencer, come il cosiddetto “baratto digitale”, dove servizi e prodotti vengono scambiati per visibilità sui social media piuttosto che per denaro. Tali transazioni sono ora sotto la lente delle autorità fiscali, che stanno cercando di regolamentare e tassare adeguatamente questi scambi (Il Fatto Quotidiano) (ilGiornale.it).
Il controllo fiscale si concentra su vari aspetti dell’attività degli influencer, inclusi i post pubblicitari sui social media, le collaborazioni con aziende e la pubblicazione di contenuti su piattaforme per adulti come OnlyFans. I controlli hanno rivelato che alcuni influencer non avevano dichiarato adeguatamente i loro redditi, portando a sanzioni significative e al recupero di imposte non versate (ANSA.it).
L’operazione ha coinvolto anche influencer meno noti, ma con un vasto seguito online, dimostrando che il Fisco sta ampliando il suo raggio d’azione per includere tutte le figure professionali emergenti nel mondo digitale. In molti casi, gli influencer si sono mostrati collaborativi, accettando i rilievi fiscali e pagando le somme dovute (ilGiornale.it).
Questa iniziativa rappresenta un passo importante verso la regolamentazione e la trasparenza nel settore del marketing digitale, con l’obiettivo di garantire che tutti i professionisti del settore contribuiscano equamente al sistema fiscale nazionale.
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