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Quando le aziende cercano nuovi candidati, uno dei primi passi è verificare le informazioni disponibili online. Questo include i profili sui social media, i risultati di ricerca su Google, e qualsiasi menzione rilevante nei forum o sui siti di notizie. Secondo uno studio di CareerBuilder, il 70% dei datori di lavoro utilizza i social media per vagliare i candidati durante il processo di assunzione (Entertainment Partners).
La gestione della reputazione digitale non riguarda solo la reazione a eventi negativi, ma richiede una vigilanza continua. Gli strumenti di monitoraggio permettono di seguire costantemente le menzioni e le recensioni, permettendo di intervenire tempestivamente per correggere eventuali danni all'immagine.
In Europa, la legislazione sul diritto all'oblio permette agli individui di richiedere la rimozione di informazioni personali obsolete o dannose dai motori di ricerca. Google, ad esempio, ha implementato moduli specifici per gestire queste richieste, bilanciando il diritto alla privacy con il diritto all'informazione pubblica (NFI) (No Film School).
In molti casi, può essere utile rivolgersi a professionisti della gestione della reputazione e avvocati specializzati in diritto digitale. Questi esperti possono aiutare a navigare le complessità legali e fornire strategie per migliorare o ripristinare la reputazione online.
Nell'era digitale moderna, la presenza online funge da vera e propria carta d'identità per individui e aziende. Infatti, molte aziende iniziano il processo di selezione dei candidati controllando la loro presenza su Internet. È quindi fondamentale monitorare costantemente il proprio nome online, specialmente se si è stati coinvolti in eventi negativi.
Le notizie di cronaca, una volta monopolio dei giornali locali e nazionali, sono ora alla portata di chiunque grazie al web. Chiunque può scrivere e pubblicare informazioni online, il che porta a una rapida diffusione delle notizie su molteplici piattaforme, raggiungendo un vasto pubblico in breve tempo.
Eliminare completamente un sito Internet non è possibile, ma si possono richiedere la rimozione di informazioni personali dai motori di ricerca. La legislazione europea prevede il “diritto all’oblio”, che permette agli individui di richiedere la rimozione di dati personali associati a eventi negativi dai risultati di ricerca di Google.
Per richiedere la rimozione di notizie o immagini personali da Google, è necessario compilare appositi moduli di richiesta di eliminazione dei risultati di ricerca. Tuttavia, Google può rifiutare queste richieste se le informazioni riguardano frodi finanziarie, negligenza professionale, condanne penali o condotte negative di funzionari pubblici, oppure se le notizie sono troppo recenti e di pubblico interesse.
Per garantire il successo di una richiesta di rimozione, può essere utile rivolgersi a esperti legali che possano valutare l'applicabilità del diritto all'oblio e fornire la documentazione necessaria. Inoltre, nel caso di informazioni personali ospitate su siti di terze parti, potrebbe essere necessario contattare direttamente il webmaster del sito per richiedere la rimozione.
La procedura per richiedere la rimozione delle URL da Google richiede precisione nella raccolta delle informazioni personali da eliminare. Gli errori nella compilazione possono compromettere l'esito della richiesta. Google spesso consiglia di contattare i webmaster dei siti che ospitano le informazioni personali, e anche in questo caso l'assistenza legale può risultare fondamentale.
In sintesi, gestire la propria reputazione online nell'era digitale richiede un monitoraggio costante e, in caso di necessità, l'assistenza di esperti per esercitare efficacemente il diritto all'oblio.