
In un colpo di scena inaspettato, le forze ucraine hanno riportato una significativa avanzata all’interno del territorio russo, riuscendo a catturare circa 1.000 chilometri quadrati nella regione di Kursk. L’operazione, iniziata il 6 agosto 2024, ha visto le truppe ucraine, supportate da carri armati e veicoli corazzati, attraversare il confine e spingersi profondamente nel distretto di Sudzhansky, prendendo il controllo di diverse località.
Questo attacco, il più rilevante dall’inizio del conflitto, ha colto di sorpresa le forze russe, costringendo il presidente Vladimir Putin a dichiarare lo stato di emergenza nella regione e a inviare rinforzi, inclusi lanciatori di razzi e artiglieria pesante, nel tentativo di riconquistare il territorio perduto. La reazione di Putin è stata furiosa, con il Cremlino che ha accusato Kiev di portare il conflitto su un nuovo livello, minacciando una risposta massiccia.
La situazione sul campo rimane incerta, con scontri intensi in corso mentre le forze russe cercano di respingere l’avanzata ucraina. Questo sviluppo ha aumentato le tensioni internazionali, suscitando preoccupazioni per una possibile escalation del conflitto che potrebbe coinvolgere ulteriori attori globali (DW) (Wikipedia).
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