Le Nuove Regole del Redditometro: Cosa Cambia per i Contribuenti Italiani

Dall’abbigliamento agli oggetti d’arte e antiquariato; dalle bollette ai medicinali; dall’argenteria alle spese del mutuo o per il telefono; dalle cene fuori casa agli abbonamenti pay-TV, alle spese per barbieri, istituti di bellezza, giochi e addirittura il mantenimento di un cavallo. Queste sono alcune delle voci incluse nell’allegato al decreto del 7 maggio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 maggio e firmato dal viceministro Maurizio Leo, che dettaglia le spese su cui il Fisco concentrerà l’attenzione per verificare la coerenza del reddito dei contribuenti con il loro stile di vita. Il “Redditometro”, strumento destinato a confrontare le spese reali con i redditi dichiarati, è stato aggiornato.

Una Maggioranza Divisa

La misura ha riaperto divisioni all’interno della maggioranza, a pochi giorni dalle tensioni sul Superbonus. Forza Italia ha espresso forti riserve: “Forza Italia è sempre stata contro il Redditometro”, hanno dichiarato fonti interne. Anche la Lega ha manifestato scetticismo, con il capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo, che ha sottolineato come il centrodestra sia storicamente critico verso questi strumenti. In risposta, Fratelli d’Italia ha minimizzato la portata del cambiamento, definendolo un semplice aggiornamento che non altera la riforma fiscale né l’atteggiamento del governo Meloni.

Le Parole del Viceministro Leo

Maurizio Leo ha difeso il provvedimento, precisando che il Redditometro esiste dal 1992 e che le modifiche del 2015 hanno solo eliminato il riferimento alle medie Istat per calcolare le spese congrue. L’ultimo decreto, secondo Leo, “fissa dei paletti precisi a garanzia del contribuente”. Leo ha inoltre concordato con la Presidenza del Consiglio di relazionare al prossimo Cdm sulla questione.

Come Funziona il Redditometro

Il Redditometro mira a risalire al reddito presunto dei contribuenti attraverso le loro spese. Le verifiche riguarderanno i redditi dal 2016 in poi. Il decreto Dignità del 2018 aveva posticipato la definizione degli “elementi indicativi di capacità contributiva”, senza abolire l’accertamento sintetico, che determina il reddito complessivo sulla base delle spese sostenute durante l’anno fiscale.

Le Voci di Spesa Sotto Esame

Il decreto specifica le informazioni utilizzabili per determinare la capacità contributiva. Saranno considerati i consumi di generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature, le spese per il mutuo, l’affitto, il leasing immobiliare, e i costi per acqua e condominio. Anche gli investimenti, come azioni e francobolli, rientreranno nelle verifiche, insieme alle spese per combustibili ed energia.

Saranno inoltre esaminate le spese per mobili, elettrodomestici, servizi per la casa, collaboratori domestici, e vari beni e servizi domestici. Le spese sanitarie, comprese quelle per medicinali e visite mediche, saranno monitorate, così come quelle per il trasporto (assicurazioni, bollo, manutenzione, ecc.).

Le spese per l’istruzione, dai libri scolastici alle rette universitarie, saranno anch’esse sotto la lente del Fisco. Anche i costi per il tempo libero, la cultura e i giochi, come giochi e giocattoli, radio, televisione, computer, abbonamenti, e persino la manutenzione di cavalli e animali domestici, saranno considerati. In caso di accertamenti, il contribuente potrà dimostrare che le spese sono state sostenute con redditi diversi o risparmi.

Conclusione

Il Redditometro rappresenta uno strumento chiave per il controllo fiscale in Italia, volto a garantire che i redditi dichiarati siano coerenti con le spese sostenute. Le nuove regole mirano a rafforzare questa coerenza, con un’attenzione particolare alle spese di vita quotidiana. Restano tuttavia le divisioni politiche e le preoccupazioni dei contribuenti, che dovranno navigare con attenzione queste nuove normative.


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