La Cina Risponde ai Dazi USA, Penalizzate le Grandi Case Automobilistiche Europee

Segnali di reazione dalla Cina alle mosse degli Stati Uniti sui dazi, con ripercussioni pesanti sui titoli di grandi case automobilistiche europee come Porsche, BMW (-1,68%) e Mercedes-Benz Group (-1,45%). Un esperto dell’ente governativo di ricerca sul settore automobilistico ha dichiarato al quotidiano cinese Global Times che la Cina dovrebbe aumentare i dazi sulle importazioni di auto premium alimentate a benzina fino al 25%, in risposta ai forti aumenti dei dazi statunitensi (fino al 102,5%) sulle importazioni di auto e alla possibile introduzione di ulteriori dazi per esportare nell’Unione Europea. Anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso prudenza in merito.

Liu Bin e le Nuove Tariffe Liu Bin, direttore del China Automotive Technology & Research Center (CATARC) e vice direttore del China Automotive Strategy and Policy Research Center, ha dichiarato che un’aliquota tariffaria del 25% è conforme alle regole della WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Attualmente, la tariffa d’importazione cinese per le automobili è del 15%.

Impatto sui Titoli Le azioni di Porsche, BMW e Mercedes sono state tra le più penalizzate del settore, con un calo compreso tra il 4% e poco meno del 2%. La maggior parte delle importazioni di auto in Cina riguarda il segmento del lusso, con Porsche, Audi e Range Rover tra i primi 10 marchi nel 2023. Modelli con motori potenti, come la berlina Classe S della Mercedes e il SUV Cayenne della Porsche, potrebbero essere tra i più colpiti.

Bilanciamento dei Mercati e Sviluppo Green Liu ha sottolineato che questo provvedimento potrebbe aiutare a bilanciare i mercati nazionali e internazionali, supportando una politica di sviluppo green e a basse emissioni di carbonio. Dazi più alti per le auto con motori a combustione interna di grossa cilindrata colpirebbero principalmente le case automobilistiche tedesche. Liu ha inoltre osservato che alcune misure restrittive nel settore dei veicoli a nuova energia, adottate da vari Paesi, contravvengono ai principi dell’economia di mercato e alle regole della WTO.

Nuovi Dazi USA e Reazione dell’UE Il 14 maggio, gli Stati Uniti hanno introdotto nuovi pesanti dazi su una serie di beni di importazione cinesi, inclusi i veicoli elettrici. La Commissione Europea ha avviato un’indagine sugli aiuti di Stato lo scorso ottobre, per miliardi di sussidi che rendono più competitive le auto prodotte in Cina. Questo potrebbe portare a un rialzo dei dazi europei, attualmente fermi al 10%.

Posizione della Commissione Europea Nel corso di un confronto organizzato dal think tank di Bruxelles e dal Financial Times, la presidente von der Leyen ha precisato: «Non penso che siamo in guerra commerciale con la Cina. Occorre distinguere tra il decoupling, fatto con la Russia, e la strategia di derisking. Condividiamo alcune preoccupazioni dei nostri partner, ma abbiamo un approccio più su misura per il contesto europeo».

Reazioni dell’Industria e Politica Tedesca Nelle ultime settimane, numerose voci dall’industria automobilistica tedesca e politici tedeschi, incluso il cancelliere Olaf Scholz, hanno evidenziato la necessità di evitare una risposta commerciale diretta verso Pechino. L’industria automobilistica tedesca dipende in gran parte dal mercato cinese, mentre la Francia è favorevole a un inasprimento delle misure.

Investimenti Cinesi in Europa Paesi come l’Ungheria, che ospitano importanti investimenti cinesi, temono ritorsioni commerciali da parte di Pechino. In Ungheria, leader mondiali delle batterie per auto come CATL e delle auto elettriche come BYD stanno realizzando importanti impianti di produzione, con investimenti di miliardi di euro.

(a cura di Lorenzo Rigoni)


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