Profilo
Esci
Cerca
Network
Abbonati
Accedi
18 Ottobre 2024
2' di lettura

Ascolta la versione audio dell'articolo

Partite IVA, partono i controlli serrati del Fisco e della Guardia di Finanza

Fisco - 16/10/2024 - Dott.ssa Romina Cardia

Il Fisco ha annunciato un'intensificazione dei controlli su professionisti e lavoratori autonomi, specialmente per coloro che dichiarano redditi ritenuti troppo bassi rispetto all’attività svolta. L'obiettivo è combattere l'evasione fiscale individuando anomalie nelle dichiarazioni dei redditi. L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza stanno lavorando insieme per verificare possibili discrepanze, con controlli mirati a far emergere eventuali somme non dichiarate.

Settori sotto stretta sorveglianza: chi rischia di più?

Secondo i dati raccolti, alcune categorie sono particolarmente nel mirino. Tra queste troviamo:

  • Bar e pasticcerie: redditi dichiarati intorno ai 12.266 euro, con punte di soli 9.412 euro a Roma, ben al di sotto delle aspettative per il volume d'affari.
  • Ristoranti: con una media di redditi dichiarati di poco più di 15.000 euro.
  • Taxi: che riportano mediamente 15.500 euro.
  • Discoteche: con una media di 17.566 euro.
  • Officine meccaniche e carrozzerie: leggermente più alte, con redditi dichiarati di 26.841 euro.

Il Fisco è particolarmente concentrato su coloro che operano in questi settori, poiché le discrepanze tra il reddito dichiarato e le aspettative di guadagno basate sull'attività svolta risultano troppo evidenti.

Professionisti ad alto reddito: nel mirino anche chi guadagna di più

Anche professionisti ad alto reddito, come ingegneri, dentisti, avvocati e commercialisti, sono sotto controllo. Per esempio:

  • Dentisti: dichiarano mediamente 55.000 euro.
  • Avvocati: intorno ai 46.000 euro.
  • Commercialisti: con una media di 65.000 euro.

A destare maggiore attenzione sono le differenze geografiche nei redditi dichiarati. Un caso notevole riguarda i gestori di stabilimenti balneari, che dichiarano circa 29.841 euro a Rimini, 32.769 euro a Tropea, ma ben 270.302 euro a Lignano Sabbiadoro, evidenziando potenziali irregolarità.

Come evitare i controlli?

L'inasprimento dei controlli arriva in concomitanza con la scadenza del 31 ottobre per aderire al concordato preventivo biennale (CPB), una misura che consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale, stabilizzando i redditi futuri. Questo strumento offre una soluzione per evitare i controlli fiscali, soprattutto per coloro che operano nei settori a rischio.

Nonostante molti contribuenti possano essere tentati di aderire al CPB per evitare verifiche invasive, il Governo ha chiarito che non ci saranno proroghe per la scadenza, sottolineando l'importanza delle entrate generate da questa misura per finanziare la riduzione dell'aliquota fiscale dal 35% al 33% per la classe media.

Il messaggio dell’Agenzia delle Entrate

L'Agenzia delle Entrate ha già inviato comunicazioni a coloro che sono soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), ricordando la scadenza del concordato e avvisando che chi non aderirà potrebbe essere sottoposto a controlli fiscali ancora più severi.

Per i contribuenti, quindi, la scelta è chiara: aderire al concordato e regolarizzare la propria situazione, oppure affrontare controlli approfonditi che potrebbero risultare onerosi e complicati da gestire.

Conclusione

Con i controlli del Fisco e della Guardia di Finanza sempre più serrati, la possibilità di regolarizzare i propri redditi attraverso il concordato preventivo biennale rappresenta un'opportunità da non sottovalutare per evitare pesanti sanzioni e verifiche fiscali invasivi.

Cristian Nardi

amministratore

Luogo: Pineto

Articoli Simili